Dal diario di Adriana
La statua di Indro Montanelli imbrattata in questi giorni è un sicuro atto di inutile vandalismo come inutile è del resto l’idea che si possa cancellare oggi come oggi la strada a lui intitolata a Milano.
Di alcuni episodi Montanelli aveva già parlato negli anni ’60 proprio in televisione e lo scalpore che ne seguì fu comunque messo a tacere da ciò che Montanelli, scrittore e giornalista, è stato in questo paese. Ammise che da giovane volontario in Africa si adeguò agli usi e costumi delle truppe ovvero si procurò, comprandola a tutti gli effetti, una ragazzina di 12 anni con la quale dormire. Insomma una schiava. Negli anni successivi quell’uso fu abbandonato più che altro per preservare la purezza della razza visto che la giovane fu ceduta poi ad altro personaggio e che partorì altri figli.
Sappiamo che la sorte delle donne nei secoli è sempre stata accompagnata da vessazione e da vere e proprie torture. Quelle intelligenti e che avevano istruzione venivano eliminate con la scusa che erano streghe. Sembra che le diverse società e culture si siano esercitate in maniera prodigiosa a inventare modi per distruggere le donne come in India dove la vedova doveva a sua volta togliersi la vita. Del resto quando Montanelli raccontò la vicenda che lo riguardava si giustificò dicendo semplicemente che si usava così. Per quanto uomo lungimirante non seppe o non volle cogliere la crudezza di quell’uso della donna ed è evidente che quell’idea del femminile in fondo non lo ha mai del tutto abbandonato.
C’è tanto da fare ancora su questo versante. Montanelli a suo modo – tutelato dalla sua stessa immagine – ebbe il coraggio di raccontare ciò che alberga negli mente di molti uomini. L’idea meravigliosa – mi sia consentita l’ironia- di procurarsi una docile schiava, persino bambina. Che tristezza.