Carlo Barbieri è nato.
Siciliano irrequieto, ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, Il Cairo. Adesso risiede a Roma. Secondo la definizione di Nisticò cara a Camilleri, è quindi un siciliano di mare aperto; ma, aggiunge lui, “con una lunga gomena che mi ha sempre tenuto legato alla mia isola”.
Marketer pentito, ha voluto punirsi delle malefatte della sua prima vita creando un suo commissario siciliano, Francesco Mancuso della Omicidi di Palermo. Un’idea suicida, vista la ingombrante presenza del gigantesco commissario Montalbano; ma lui continua imperterrito e, fra romanzi e racconti, è arrivato già al sesto caso pubblicato. Sembra che insista con Mancuso un po’ perché il personaggio si rifiuta di morire, e un po’ a causa di qualche lettore, e soprattutto di qualche lettrice, che sostengono che Mancuso a Montalbano non gli somiglia proprio, e Vigata a Palermo gli fa un baffo.
Barbieri collabora, con microarticoli di costume e opinioni impregnati di umorismo e ironia, a diverse testate web fra le quali Malgradotutto – che ha ospitato firme come Sciascia, Bufalino, Camilleri, Savatteri – Ultima Voce, Fatti Italiani e Metro News, il giornale distribuito nelle metro di Roma, Milano e Torino.
Sue opere sono state premiate in diverse manifestazioni fra le quali il Giallo Garda, lo Scerbanenco@Lignano, il Città di Torino, il Città di Sassari.
Barbieri inizia la collaborazione con Oakmond con L’autista, un racconto tratto dal suo primo libro, Pilipintò- Racconti da bagno per Siciliani e non. Una raccolta di racconti fortunata, vincitrice del premio speciale della giuria al Premio Umberto Domina, forse l’unico in Italia dedicato alla letteratura umoristica.