Dal diario di Adriana
Io, se mi concentro, lo sento ancora il cinguettio degli uccellini e il gracchiare dei pappagalli che hanno occupato la mia palma in giardino. Ma se giro l’angolo, respirando finalmente un po’ di libertà in questa tanto attesa fase due, scopro il rumore.
Automobilisti invasati
Ma non quello della natura. Il rumore è quello degli automobilisti invasati che non sapevano come sfogare la loro rabbia in questi mesi. Li vedi alla guida mentre a tutta velocità inseguono un nemico invisibile. Strombazzano e ti insultano se ti fai trovare sulla loro strada.
Poi ci sono i rumori dei lavori in corso. In città ne sono sbucati a decine con cartelli piazzati a ogni angolo e gli operai imbavagliati come marziani. Poi c’è lo stridio dei freni sull’asfalto con i trilli dei campanelli delle bici. Quello è meno fastidioso anche se quei ciclisti hanno un po’ l’espressione invasata.
È tornata la vita
È tornata la vita, signori. E la vita è rumore, chiacchiericcio, grida di bambini, abbaiare di cani stanchi di passeggiare con i loro padroni solo dietro l’angolo. Siamo già purtroppo tornati, in buona parte, a essere quelli di sempre: dispettosi, maleducati, disobbedienti come le centinaia di giovani che affollano i navigli a Milano incuranti delle prescrizioni sul cosiddetto distanziamento. Siamo già quelli che se ne fregano perché tanto non è capitato a noi. Speriamo non debba tornare il silenzio.