Fausto Senesi, classe 1969, è nato a Roma ed è musicista e scrittore.
Ha svolto per oltre vent’anni disparati mestieri estranei alla sua indole, incentrata prettamente sulla scrittura e sulla musica. Appassionato di Beethoven, inizia a prendere lezioni di pianoforte a nove anni senza riuscire mai a toccare lo strumento, causa l’insegnante che lo ammorba solamente con le nozioni di teoria. Dopo poche lezioni ne ha abbastanza e decide che giocare con il Lego è più divertente, anche quando l’insegnante tenta invano di andarlo a prendere a casa per metterlo davanti alla tastiera.
La passione per la scrittura nasce intorno agli undici anni. Inizia a scrivere qualche racconto senza portarne a termine nessuno. Poi a quindici anni finisce il suo primo romanzo breve d’avventura, plagiando in gran parte una storia di Topolino. Ispirato dalle storie di Gianni Rodari, continua a scrivere negli anni successivi altri racconti senza mai finirli. E’ un vulcano d’idee che rimangono tali. Inizia a leggere gialli per ragazzi, storie di pirati, i libri di Giulio Verne e tanti altri classici. Nel frattempo, a diciassette anni, fa amicizia con il ragazzetto del primo piano che suona il pianoforte e compone interessanti riff al Synth. E’ il 1987 e si riaccende la passione sopita per la musica. Decidono di formare un duo e iniziano a scrivere canzoni. Fausto – ispirato dalla musica pop di quegli anni e dal Teatro Canzone di Giorgio Gaber, di cui ne diventerà assiduo studioso – s’improvvisa cantante, interpretando i suoi primi testi canori sulle musiche dell’amico pianista.
Gli anni bui dell’adolescenza partoriscono canzoni cupe, sofferte e pessimiste; sottoposte all’attenzione dello psicologo dal quale è in cura. A scuola non va meglio: negli istituti tecnici che frequenta alcuni professori lo cacciano continuamente fuori dall’aula, causa la sua intemperanza. Tra bocciature, sospensioni e ritiri cambia due volte indirizzo. Infine lascia la scuola e tenta un concorso per apprendista meccanico all’Alitalia. Qui fa una promessa a se stesso: se passa bene, altrimenti decide di dedicarsi solamente alla musica. Viene respinto ai test psicoattudinali. Decide di iscriversi in una scuola di musica e iniziare seriamente lo studio della batteria – sua grande passione – affiancando da autodidatta anche quello della tastiera.
Smette di scrivere racconti e si dedica alle canzoni e alle poesie. Tolta la parentesi del servizio militare nei reparti operativi prima e nella banda dell’esercito poi, i vent’anni lo vedono impegnato in numerosi mestieri, svolti per pagarsi gli studi musicali nelle varie accademie. Milita in numerose band come batterista e fa progressi con la tastiera. Studia a fondo il tamburo classico. Approfondisce gli studi musicali con diversi maestri, supera l’esame di teoria e solfeggio all’Università della Musica e arrivano i primi concerti pagati. Incide il disco Le streghe di Salem con la rock-band napoletana Radiovenere. Prende un attestato professionale in elettrotecnica per quieto vivere. Terminati gli studi tecnici decide di intraprendere da autodidatta quelli umanistici.
Sono anni di letture e studi intensi che gli fanno tornare la voglia di fare lo scrittore. Si procura i testi del mestiere affiancandoli alle letture di romanzi, racconti, saggi e smontando trame di film, telefilm e romanzi d’ogni sorta. Scoperta la vocazione per il genere horror e il realismo magico alla Dino Buzzati – suo scrittore di riferimento – torna a scrivere i primi racconti, completando anche la stesura di un romanzo musicale autobiografico.
A trent’anni decide di intraprendere seriamente lo studio del pianoforte, mentre ha iniziato a dare lezioni di batteria, tastiera e solfeggio in una piccola scuola di musica. Segue tre anni da privatista il programma classico del conservatorio, mentre studia da autodidatta il piano moderno. Inizia ad accompagnare i cantanti, svolgendo anche lavori in teatro e a realizzare dei progetti musicali da solista, tra cui due cd di piano solo. Partecipa a un concorso musicale in qualità di cantautore. Lascia la città per andare a vivere in provincia, mette su famiglia e scrive numerosi racconti, canzoni e poesie. Nella banda del paese suona e insegna la batteria per due anni. Poi, dopo oltre venticinque anni di onorata percussione, appende le bacchette al chiodo e passa definitivamente al pianoforte.
Esordisce nel 2014 con il romanzo Il sole breve, edito da Alter Ego. Seguono due auto-pubblicazioni su Amazon: il saggio sulla scrittura creativa La pagina bianca non esiste, e il breve racconto horror Zombie sballo. Nel 2018 pubblica con le edizioni Augh una terna di racconti tematici dal titolo Il culto. Nello stesso anno firma un contratto con la Oakmond per l’uscita del suo ultimo romanzo sul tema del destino.
Attualmente oltre a scrivere – e in attesa di capire cosa farà da grande – cresce la figlia, suona il pianoforte in una cover band, in un duo blues e nei pianobar.
Con la Oakmond uscirà presto con il romanzo horror Lo scrigno.