Dal diario di Adriana
La fase tre del covid 19 si caratterizza per le molte polemiche che accendono gli animi. Chi, come me, si occupa da tempo di violenza sulle donne non può ignorare la bufera che ha investito Storie Maledette, il programma di Franca Leosini.
Conosco la signora Leosini e ne ho stima anche per il coraggio di proporsi con uno stile tutto suo, a volte antico, a tratti speciale. Lo scivolone durante l’intervista con una signora mi ha stupita. In altre parole la Leosini se la sarebbe presa con una donna vittima di angherie da parte del compagno addebitandole quantomeno parte della colpa.
Al primo segno di condotta violenta, ha argomentato la Leosini, la signora se ne sarebbe dovuta andare. Ora, se il circuito della violenza tra uomo e donna potesse interrompersi così tutto sarebbe risolto. La Leosini dice ciò che in cuor nostro tutti vorremmo accadesse ma non è così.
L’anno scorso ho avuto modo di partecipare a un convegno con la signora Filomena Lamberti il cui volto è stato distrutto dal marito che le ha gettato acido borico sulla faccia. La signora Lamberti aveva sopportato 30 anni di angherie e, francamente, stupisce il fatto che persino i figli – evidentemente a loro volta vittime – non si siano ribellati.
La guardavo negli occhi – spuntano curiosi e persino vivaci tra la carne ancora viva di dolore – e continuavo a chiedermi come fosse stato possibile sopportare tanto. Ci sono sudditanze e fragilità davvero difficili da comprendere. Vorremo scuoterle quelle donne, accendere la loro rabbia affinchè possano davvero ribellarsi, ma evidentemente non ce la fanno.
Filomena Lamberti, che ora va nelle scuole e ai convegni con il volto devastato ma con una nuova forza dentro di sé, ha compiuto quella che lei definisce l’unica vera vendetta contro suo marito. «Esisto –sembra dire – ci sono anche se con il volto devastato. Grido al mondo tutto quello che mi hai fatto e nessuno può ignorarlo.»
Vorremmo che queste donne trovassero davvero il coraggio di ribellarsi prima del baratro. Dobbiamo aiutarle a gridare che esistono senza essere punite per il fatto di essere donne. Su questo dobbiamo fare le nostre alleanze. Altrimenti rischiamo di condannarle a una nuova gogna.